domenica 7 novembre 2010

Si parte

Giornata fervida di preparativi. Stamattina ultima lezione di danza ed ultima lezione di nuoto al centro italiano, dove ci hanno raggiunto, prendendo idealmente il testimone, Giovanni e Angela col piccolo Max, coi quali eravamo d'accordo di vederci per il commiato; che poi sarà un arrivederci, dato che sono modicani.
Dopo pranzo rientriamo subito per riprendere la preparazione dei bagagli.
Abbiamo ricevuto anche le visite dell'avvocato, che ha portato un pensierino per Dayana (si vabbè, anche la fattura) e dell'ottimo Luis, che ci ha prestato una bilancia per pesare le valige, ma che non potrà accompagnarci domani all'aeroporto, avendo altri impegni.
Domani mattina ultime rifiniture al bagaglio e poi andremo all'aeroporto verso le due, per cui fino a lunedì sera, quando saremo a Roma, non scriveremo altro.



Nel salutare questo paese, con tutte le sue contraddizioni, abbiamo riflettuto con Teresa su alcune delle cose che ci mancheranno della Colombia.
A parte tutte le cose che mancheranno a Dayana, soprattutto da mangiare, come il tamal, l'ajiaco, l'arepa, il platano fritto, i patacones, e i succhi di frutta di una varietà impensabile da noi, ci sono tantissime cose di cui ci accorgiamo che sentiremo la mancanza.
Per restare nel culinario, sicuramente la qualità della carne colombiana è eccezionale, che sia bovina o suina, o l'onnipresente pollo, il gusto e la tenerezza sono ineguagliabili, qui è pieno di piccoli localini lungo le strade che arrostiscono carne tutto il giorno e che ti propongono assaggi sulla strada per invogliarti.
Ci mancherà l'allegria dei colombiani (anche se un pezzettino viene con noi), sempre pronti a far festa, sempre gentili e disponibili.
Ci mancheranno i mille posti attrezzati per i bambini, dai parchi giochi disseminati ovunque, ai parchi di divertimenti, più o meno grandi, più o meno educativi, fino ai bagni su misura e pulitissimi in tutti i centri commerciali.
Sentiremo molto anche la mancanza di Luis, la sua cortesia e disponibilità, la sua discrezione e l'affetto sincero che dimostra verso i bambini.
I ragazzini che vanno a scuola tutti in divisa, diversa per ogni istituto, pantaloni e maglione per i maschi e gonna scozzese e calzettoni lunghi e rigorosamente bianchi per le femmine.
Gli sguardi dei bambini colombiani, con quegli occhioni neri che ti guardano dentro sono un'altra delle cose che ci portiamo appresso, come la luce che splende negli occhi delle mamme adottive.
Ed infine il tempo che abbiamo avuto a disposizione per goderci la nostra bambina, che al ritorno a casa sarà difficile da ricavare, almeno come quantità.

1 commento:

  1. SI sicurameente le cose che avete elencato vi mancheranno...sono insostituibili...ma si sopravvive!!!i nosrti bimbi ora mangiano il pane,(la prima settimana non lo volevan veder!!!)e qualche tipo di pasta,i succhison insostituibili dobbiamo ancora trovare il vero amore...ma nella vostra terre ci son cose meravigliose e' DAYANA è MOLTO FORTUNATA.....buon viaggio e buon rientro....speriamo di vedervi presto RICCARDO clauadia e fam

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